Cardinale e paleografo italiano. Entrò fra i Gesuiti a Colorno (Parma)
nel 1799: ordinato sacerdote, fu, nel Collegio di Orvieto, avviato agli studi di
paleografia. Nel 1813 ebbe un posto come scrittore alla Biblioteca Ambrosiana;
fu in seguito, dal 1819 alla morte, prefetto della Biblioteca Vaticana. Venne
creato cardinale il 2 febbraio 1838.
M. deve la sua celebrità alla
scoperta e alla pubblicazione di 359 scritti inediti di antichi autori pagani e
cristiani tratti da palinsesti delle Biblioteche Ambrosiana e Vaticana, tra cui:
orazioni di Cicerone e specialmente parte del
De Repubblica, le opere di
Frontone, lettere di Marco Aurelio e Antonino Pio, frammenti di Omero, Plauto,
Terenzio, Aurelio Simmaco, ecc. Raccolse le opere principali scoperte in quattro
grandi collezioni corredandole di introduzioni e note:
Scriptorum veterum
nova collectio e Vaticanis codicibus edita; Nova Patrum Bibliotheca; Spicilegium
Romanum; Classici auctores ex codicibus Vaticanis. Leopardi, in occasione
della scoperta dei libri di Cicerone sulla repubblica, scrisse la canzone
Ad
Angelo Mai (Schilpario, Bergamo 1782 - Albano 1854).